Black Angus Grass Fed (Ossidiana Black Angus Sardo)
Se dovessi parlare a fondo della mia personale selezione di carni, partirei sicuramente dalla mia razza preferita, ovvero l’Angus. Come dico sempre, è la migliore razza che si possa allevare in qualsiasi parte del mondo per via della sua adattabilità al territorio circostante e all’ottima resa delle carni. Questo però non sono solo io, Giuseppe, a dirlo.
Tutto fa parte di una lunga storia che precede questa fantastica razza, nonostante l’Angus sia allevato ormai in tutto il mondo, abbiamo in mano le prove che questa razza veniva allevata già da diversi secoli in Scozia, il suo paese d’origine.
Il nome originale, Aberdeen Angus, prende il nome dalla contea della Scozia in cui è stato scoperto. Il manto può essere totalmente nero (Black Angus) o totalmente rosso (Red Angus), ma il nero per una questione estetica ha sempre avuto la meglio.
Tra le particolari caratteristiche che l’hanno reso il bovino più allevato al mondo troviamo:
- L’adattamento, praticamente, a ogni territorio in cui viene immesso;
- É una razza veramente docile e tranquilla, ottima per l’allevamento al pascolo;
- Ottima qualità delle sue carni.
La carne di Angus, soprattutto se puro e di ottima genetica, avrà una carne sempre superiore rispetto ad una bestia di cui non conosciamo bene le caratteristiche dati i vari incroci.
Per questo è stata così importante la scelta di importare una razza dalla genetica importante proveniente direttamente dalla Scozia e dall’Irlanda.
Il nostro allevamento al pascolo, che fa eccellere questa carne, è famoso soprattutto in Irlanda e Argentina e prende il nome di Grass Fed (alimentato ad erba). La cosa fantastica nel nostro caso, è che non si tratta di un erbaio seminato ma, le nostre mucche hanno la fortuna di avere a disposizione una grande valle dove possono pascolare libere mangiando ciò che il territorio sardo gli dona. Ci troviamo tra Florinas e Ossi, nelle colline sarde baciate dal Maestrale.
Per quanto possa sembrare assurdo ci rendiamo conto che la nostra carne è “sapida” senza bisogno di sale. Questo perché il Maestrale forte “trasporta” il sale marino rilasciandolo nei campi e arricchendo il pascolo. In questi campi troviamo anche degli olivastri e dei fichi selvatici, questo infatti ci ha permesso di renderci conto che, al pascolo, piacciono tanto queste sfumature e siamo anche sicuri che diano delle note di sapore particolari alla carne.
Questo è il Black Angus e i motivi principali per cui lo abbiamo scelto. Ora, non ci resta che spostarci dal pascolo al mio laboratorio di Macelleria all’interno del ristorante.
Qui avviene la magia, ciò che da un senso a tutto! La lavorazione della carne, perché la mia carne è anche la mia ragione di vita! Per quanto posso sembrare esagerato sono continuamente combattuto da una forte etica verso il mangiare e verso gli animali. Essendo un professionista del settore sento il bisogno di dover dare valore ad ogni singolo pezzo di quella bestia sacrificata. Perché io mi ricordo che un animale è stato “eletto” per il mio volere e non può essere un gesto da prendere alla leggera.
Ma torniamo a noi:
Arrivano nella macelleria del ristorante per essere lavorate, tutto il menu alla carta viene costruito in base ai tagli e alla loro resa. La mia conoscenza sulla carne mi permette anche di trovare diverse destinazioni a tagli conosciuti come poveri e immangiabili.
Non esiste carne dura, va saputa lavorare con maestria e meticolosità.
Le lombate vengono messe a maturare per circa 30 giorni per poi ottenere le bistecche più pregiate della bestia, la polpa magra diventa battuto al coltello, le ossa e le parti coriacee usate per brodi e demiglace. Per non parlare delle frattaglie che non devono mai mancare nei miei menu.
Si, esatto, si sono sempre mangiate e non capisco perché questo non debba continuare.
Vado davvero fiero di questa selezione e ho forte intenzione di farla conoscere pian piano in Italia per portare in alto la bandiera sarda nel mondo delle carni pregiate. É vero, ci vorrà tanto tempo, ma grazie al lavoro (e a qualche mal di testa), sono sicuro che assieme raggiungeremo questo obiettivo.
Quello che vorrei e, che le stesse persone facessero, è che iniziassero ad essere più coscienti sugli acquisti che effettuano. Questa è una delle parti tra le più importanti, per dare valore all’animale e all’allevatore visto che negli ultimi anni sembra scontato avere un pezzo di carne nel piatto, ma non è così.
La carne che costa poco non è vera carne e tutto ciò prima o poi deve finire. Ma d’altronde questo è solo il mio pensiero, quello di un giovane sardo sognatore!